“Quando frequentavo il Nucleo Addestramento dei giovani calciatori ricordo che indossavo con piacere la maglia rossonera. Da ragazzino ero un grande tifoso del Milan. Il mio idolo? Senz’altro Gianni Rivera”. Carico, allegro e determinato come non mai l’ex conduttore di Melaverde Edoardo Raspelli, uno dei più noti giornalisti e critici gastronomici, che non nasconde un amore storico e passionale verso i colori del Diavolo.
“Ancora ricordo con gioia la formazione di quel 22 maggio 1963, a Wembley, quando il Milan di Nereo Rocco sconfisse in finale di Coppa dei Campioni il Benfica grazie ad una doppietta di Altafini. Uno straordinario undici iniziale che illumina ancora oggi il mio album sportivo dei ricordi: Ghezzi, David, Trebbi, Benitez, C. Maldini, Trapattoni, Pivatelli, Sani, Altafini, Rivera, Mora”.
Raspelli da adolescente ebbe l’onere e l’onore di intervistare proprio l’allenatore Nereo Rocco a San Siro, avendo a disposizione alcuni pass esclusivi per i Distinti-Stampa e/o per gli spogliatoi che gli concesse il padre il quale scriveva per la Libertà di Piacenza. Ecco un simpatico siparietto a tal proposito: “Quando Nereo Rocco nel tunnel degli spogliatoi mi chiese chi fossi, io risposi Raspelli della Libertà di Piacenza. Lui replicò con una frase a mio avviso non proprio simpatica, del tipo ‘Raspelli della Libertà di Piacere’.
Da quel momento, essendo il sottoscritto un po’ permaloso, decisi di non frequentare più gli spogliatoi dello stadio San Siro”. Ma Raspelli non ha mai dimenticato il grande Milan e il grande Gianni Rivera “Gianni è nato qualche anno prima di me, ci siamo incontrati dopo anni al Vip Master Tennis di Milano Marittima e abbiamo scherzato anche sul suo Milan stellare”. Uno dei primi articoli scritti da Edoardo Raspelli (ex studente della scuola elementare Leonardo da Vinci di Milano, la stessa delle bandiere rossonere Paolo e Cesare Maldini) fu quello alla Parini Press, il giornalino del liceo, in cui Raspelli si divertiva a raccontare proprio le sue esperienze giornalistiche a San Siro da tifoso del Milan o meglio ancora da “intrufolato”.
Ma non c’è solo il calcio nel curriculum sportivo di Raspelli. Il più grande cronista italiano della gastronomia è stato sin da piccolo un abile giocatore di tennis. “Mio padre era di origini emiliane (Pievepelago, Modena, ndr) e da adolescente mi portava d’estate in vacanza in Emilia Romagna”. Pievepelago era conosciuta anche per un apprezzatissimo Centro Federale di Tennis: proprio qui Matteo Berrettini fece registrare il suo primo successo nazionale nel 2007, proprio qui scattò la sua amicizia col fuoriclasse Lorenzo Sonego.
“Avevo circa 12 anni – prosegue Edoardo Raspelli, protagonista col suo programma tv L’Italia che mi piace.. In viaggio con Raspelli – e mi divertivo molto a muovere la racchetta e a disputare qualche partitella. Al mio fianco, chi l’avrebbe mai immaginato, c’era un ragazzo bravissimo. Anzi un bambino che mi aiutò a crescere tecnicamente: il suo nome era Adriano Panatta, sarebbe diventato presto uno dei migliori tennisti mondiali”.
L’attività tennistica di Raspelli non si è mai fermata e anche la scorsa estate lo abbiamo visto in qualità di superstar all’evento Vip Master di Milano Marittima, organizzato da Mario e Patrick Baldassari, quest’ultimo ex uomo di Valeria Marini: “Nel 1999 iniziai a condurre Melaverde su Mediaset. Piero Chiambretti conduceva a quel tempo il programma Fenomeni e un giorno mi invitò a provare da esperto le mense più conosciute di varie città d’Italia, ad esempio la mensa Fiat a Torino. Chiambretti aveva un amico in Romagna, un certo Mario Baldassari. Da lì i primi inviti al Vip Master, una bellissima kermesse della Romagna”. Come dire, Edoardo Raspelli player totale. Non solo fuoriclasse della gastronomia, bensì star del tennis.A buon intenditor poche parole…