Digitalizzazione e sistemi b2b, concetti essenziali per le aziende che ‘navigano’ nel canale Ho.Re.Ca. Contribuire alla costruzione di un valore condiviso per la comunità e alla definizione di un nuovo modello di business nell’era post-Coronavirus. Come direbbe Erasmo Da Rotterdam “le idee migliori non vengono dalla ragione ma da una lucida e visionaria follia”. Ebbene sì, tenacia, lungimiranza e innovazione divengono oggi più che mai i tre principali elementi su cui le realtà imprenditoriali devono puntare per una crescita a 360 gradi. L’ultimo anno ha rappresentato per tutti gli stakeholders un percorso denso di difficoltà e probabilmente far quadrare i numeri non è mai stato così difficile.
Per le aziende italiane che hanno un focus sull’Ho.Re.Ca. buona parte dell’attenzione al giorno d’oggi è rivolta alla formazione, all’informazione, alla razionalizzazione dei costi, alla ricerca e al mantenimento di quel ricco capitale chiamato know-how, senza tralasciare la necessità di apportare investimenti strutturali indispensabili in termini di competitività, nonché l’impegno per una produzione sostenibile e quindi la tutela del benessere animale e dell’ecosistema inteso nella sua accezione più ampia. “Credo che le nazioni estere non riusciranno mai ad eguagliare il prodotto di alta qualità tipico del Made in Italy – così Dovilio Nardi, personaggio noto del mondo food e detentore di numerosi Guinness World Record – Anche a livello export è fondamentale che ci sia una virtuosa progettualità per poter esportare i nostri prodotti ancora di più”. Leggi qui l’analisi completa del giornalista Daniele Bartocci sul pianeta Ho.Re.Ca. e agroalimentare tra sistemi di digitalizzazione e modelli b2b.