Julio Velasco è tornato da protagonista assoluto nelle Marche. E lo ha fatto venerdì scorso al Palabadiali di Falconara Marittima. “Quando ho iniziato ad allenare a Jesi nel lontano 1983 usavo uno slogan, una frase”, sostiene davanti ad una folta platea Julio Velasco. “Anche oggi la uso: saper soffrire senza subire“. Dalle Marche è partita la carriera italiana del Re del Volley Julio Velasco (nel calcio ha avuto esperienza con l’Inter di Moratti e la Lazio di Cragnotti), oggi Direttore tecnico del settore giovanile della federazione: “A Jesi, nel volley di serie A2 ai tempi di capitan Fanesi e dell’attuale direttore Lube Volley Civitanova Beppe Cormio, facevamo preparazione atletica in un corridoio. Per questo motivo io adesso dico a tutti gli allenatori del settore giovanile: usate il corridoio”.
Sulla pallavolo Velasco si è espresso con frasi ricche di spunti di riflessione: “Il volley rappresenta a tutti gli effetti uno sport di precisione. Nessuno applaude quando attacco la palla e va un centimetro fuori. Nel mondo del calcio, al contrario, un calciatore viene applaudito ad esempio quando prende la traversa. Ma in realtà non ha fatto gol”. Julio Velasco ha inoltre ricordato con grande orgoglio la sconfitta della finale olimpica del 1996 contro l’Olanda: “Certo che ha fatto male la sconfitta e tutto il resto. Ma io sono molto ma molto orgoglioso di aver avuto un gruppo fatto di giocatori e staff che, nonostante abbia perso, non ha detto una parola. Abbiamo accettato la sconfitta e basta”.