E’ scattato il 12 dicembre da San Marino il futuro dell’export delle aziende dell’Italia. Per la prima tappa sanmarinese dell’Italian Export Forum, l’organismo che aggrega aziende italiane votate all’export, abbiamo assistito alla prima dichiarazione pubblica di intesa con un membro del governo locale. E la prospettiva di allargare i rapporti fino a creare un economic forum per gli imprenditori dei due stati nel 2023. San Marino è il primo partner commerciale del nostro Paese. Scambi che in un anno sono aumentati di 1 milione di euro. E Lorenzo Zurino, presidente Italian Export Forum, col segretario di Stato per l’Industria, Artigianato, Commercio Repubblica San Marino Fabio Righi, lo hanno ribadito a “San Marino – Italian Export Forum”. Si tratta della nuova tappa dello IEF che cerca alleanze e strategie per la folta comunità di aziende italiane votate all’export. Un settore che vale un terzo del fatturato nazionale con i suoi 580 miliardi di euro annui.
FORUM ITALIAN EXPORT SAN MARINO Il forum tenutosi al Teatro Titano di San Marino ha visto i protagonisti dell’imprenditoria e istituzioni confrontarsi sul futuro degli scambi commerciali tra Italia e Repubblica di San Marino. Discussioni guidate dal pensiero del promotore dello IEF. “Ho sempre pensato che le cose che ci uniscono diventano più importanti di quelle che ci dividono. Il prodotto italiano è fatto bene, San Marino è uno stato pieno di talenti e noi vogliamo creare ponti con questa realtà”.
Il presidente IEF Lorenzo Zurino ha detto: “Vogliamo istituzionalizzarci, puntiamo a raggiungere obiettivi concreti per l’export delle aziende italiane”. Il segretario di Stato di San Marino, Fabio Righi, ha rilanciato: “La repubblica italiana è il nostro primo partner commerciale e i rapporti tra due stati devon rinsaldarsi. Siamo vicini non solo geograficamente. La mia idea di istituzione è quella di creare opportunità. La reputation internazionale di San Marino ha vissuto momenti di difficoltà ma siamo un paese in trasformazione con prospettiva. E se si vuole fare impresa ci vuole una politica consapevole. Perché tutto quello che facciamo dipende dalla politica”.
Allo stato attuale la repubblica incastonata nei confini dell’Emilia-Romagna appare come un vivace contesto economico. Piccolo ma completo, con cinque distretti industriali e un sistema sanitario autonomo. Argomenti condivisi anche da Federico Pedini Amati, segretario di Stato per il Turismo, le Poste, la Cooperazione ed Expo del piccolo stato che è la più antica repubblica del mondo ancora esistente.
Lorenzo Zurino ha detto: “Siamo il primo forum che si occupa di commercio estero. Puntiamo alla chiarezza così come ci chiedono le aziende che lavorano per portare nel mondo il Made in Italy. Che non è solo un prodotto ma uno stile e modo di vivere oltre confine. Con San Marino e la Città del Vaticano facciamo parte di un ‘tridente’ di scambi commerciali che è già pronto a partire. I momenti di confronto, informazione, conoscenza geopolitica sono alla base della riuscita dell’export. Esso si fonda su un sistema logistico e doganale interconnesso”.
Lo IEF ha portato davanti alla platea sammarinese anche novità organizzative per l’Italia Export Forum. “Noi vogliamo istituzionalizzarci”, ha annunciato il presidente Zurino. “Per questo ho ricevuto l’adesione a lavorare stabilmente con noi da parte dell’ambasciatore Chief Nato Stefano Potecorvo. E per l’anno prossimo, proprio in questa piccola repubblica, stiamo progettando un grande economic forum aperto a tutti gli imprenditori che vogliono far rete”. GLI OSPITI A SAN MARINO Simone Billi, presidente del Comitato italiani all’estero e Promozione del sistema “La qualità vita italiana è davvero l’essenza del Belpaese. Mi sono reso conto che per il contrasto all’italian sounding e alla contraffazione del made in Italy c’è bisogno di una comunità italiana all’estero forte. La nostra mission è esportare e insegnare cultura dell’alimentazione e dello stile”.
Umberto Vattani, presidente di Venice International University “I caratteri dell’epoca moderna delle nazioni e i loro confini sono stati rivisti sin dall’estate del 1969. Ciò quando si sono verificati due episodi epocali: l’allunaggio e la prima connessione in rete tra due computer in America. E oggi sappiamo che sui computer viaggiano le merci più preziose che abbiamo: il danaro e le informazioni. Oggi la Rete ha messo in crisi l’idea stessa dello spazio e del tempo e da questo non si può prescindere. C’è una ‘repubblica’, come quella del social media Facebook che unisce due miliardi e mezzo di abitanti. Dopo il Covid siamo diventati privi di ambizioni…”.
Stefano Pontecorvo, chief Nato “Il progetto del forum arriva dove il settore pubblico non può arrivare. Il cambiamento dell’ordine economico mondiale è in atto per un motivo. Il modello creato da noi occidentali 70 anni fa quando eravamo 80% della ricchezza mondiale, e gli altri valevano il 20%, oggi è ribaltato. Quel mondo era basato su valori che sostengono la nostra predominanza che è venuta a mancare. Basti pensare alla Cina che negli ultimi anni ha accumulato oltre il 50% di tutte le commodity mondiali. Tanto da causare anche penuria negli approvvigionamenti dell’industria bellica. Il sostegno al Made in Italy è un’impresa che deve partire dal sogno italiano. Che ha radici nell’essere il quinto paese al mondo per longevità. Essere eredi di centinaia di anni dell’eccellenza dei nostri prodotti. Spesso non solo cose ma veri atti di genio…”
GLI IMPRENDITORI – Antonio Graziano, CEO Rigenera “Siamo la prova che il fatto in Italia spinge tutti i settori. Con i nostri sistemi medicali siamo presenti nei mercati di Asia, Africa e Sud America. Esportiamo il bello e ben fatto applicato alla medicina. E ci cibiamo di innovazione e ricerca. Specie nei mercati asiatici c’è molta voglia di italianità e anche di esigenze cliniche. Questo perché molti guardano alla Penisola come punto di arrivo per la medicina. Solo che questi potenziali fruitori non vogliono viaggiare continuamente. Vogliono un pezzo d’Italia a casa e noi glielo portiamo. Come italiani abbiamo la fortuna di mettere un marchio che apre le porte. Oltre a saper unire la scienza allo storytelling. Anche nelle attrezzature medicali c’è un pezzo del lifestyle tricolore”.