Il noto brand Gillette in collaborazione con Parole O_Stili (associazione culturale volta a scegliere forme di comunicazione non ostile in ambito digitale) presenta “Scegli il tuo ruolo”. Un progetto ideato per far fronte agli stereotipi e pregiudizi che ancora persistono in questo sport. Il progetto in collaborazione con Parole O_stili segna una nuova importante tappa dell’iniziativa “La passione per il calcio non fa distinzioni” di Gillette e FIGC. L’obiettivo in questo caso è quello di generare un impatto culturale positivo nella percezione dell’attività calcistica femminile. Ma anche sostenere concretamente la base del movimento italiano. Infatti, nonostante il calcio femminile sia una realtà sempre più affermata e un fenomeno sportivo in crescita, sono ancora diffusi pregiudizi, soprattutto tra i genitori.
Con l’iniziativa “Scegli il tuo ruolo”, Gillette e Parole O_Stili si pongono come mission quella di decostruire tali stereotipi insieme agli studenti e alle studentesse della scuola secondaria di I grado. Ciò tramite una serie di incontri di sensibilizzazione che coinvolgeranno 8 diverse città e 6 classi per ciascuna tappa, per un totale di circa 1.500 ragazzi. Si parte con la tappa inaugurale di questa mattina a Roma. Ad essa ha preso parte anche la calciatrice della AS Roma Martina Tomaselli, presso l’Istituto Comprensivo Guicciardini. Si prosegue il 1° febbraio a Trieste, all’Istituto Comprensivo “Divisione Julia”. Le altre 6 tappe si svolgeranno tra metà febbraio e fine marzo, toccando diverse parti d’Italia. Milano, 19 febbraio; Torino, 22 febbraio; Napoli, 4 marzo; Bari, 5 marzo; Palermo, 18 marzo e infine Cagliari, 25 marzo.
L’attività aiuterà non solo studenti e studentesse ma anche i genitori a interrogarsi sullo stereotipo per cui il calcio è uno “sport tipicamente maschile”. Riflettere su quanto sia importante abbattere i pregiudizi nel mondo sportivo e acquisire consapevolezza sulla libertà di scegliere e praticare qualsiasi sport. “Affiancare una realtà come Parole O_Stili in attività di educazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione di giovani studenti, studentesse e adulti per contrastare gli stereotipi di genere nello sport esprime con coerenza i valori sostenuti dal gruppo P&G”. Queste le parole di Marco Centanni, Brand Director di Gillette. “Crediamo fermamente in questo progetto e continuiamo a impegnarci per sostenere le basi del movimento del calcio femminile in Italia”.
“Siete ridicole, andate a giocare a pallavolo”, “Non siete femminili”, “State meglio in cucina”. Queste sono solo alcune delle frasi che vengono rivolte alle calciatrici. Parole intrise di stereotipi e di pregiudizi che offendono e che allontanano intere generazioni di ragazze da uno sport bello come il calcio”. Questo il commento di Rosy Russo, Presidente di Parole O_Stili. “Parole che “danno forma al pensiero”, come dice il principio numero 4 del nostro Manifesto della comunicazione non ostile. È proprio questo l’impegno di Parole O_Stili. In altre parole accompagnare gli studenti e le studentesse in un viaggio di consapevolezza, che sappia andare oltre le differenze di genere. In ogni aula in cui insegniamo, attraverso le nostre iniziative scolastiche e i messaggi che condividiamo sui social, lavoriamo ogni giorno per scardinare gli stereotipi. Tutti quegli stereotipi che, passando attraverso il linguaggio, creano delle differenze di genere sempre più inconciliabili”.
Parole O_Stili è un’associazione culturale che, insieme alle scuole, università, imprese, associazioni e istituzioni nazionali e territoriali, lavora per diffondere le pratiche virtuose della comunicazione in Rete. Tutto ciò promuovendo una consapevolezza diffusa delle responsabilità individuali attraverso gli strumenti digitali.
I dati sul calcio femminile. In tutto il mondo il calcio femminile è una realtà sempre più affermata. Secondo i dati emersi da una ricerca Gillette condotta con l’Istituto di Ricerca Sociale e di Marketing Eumetra, nell’ambito del progetto, in Italia oggi 1 figlia su 20* del campione intervistato pratica questa disciplina. Inoltre, il 50% dei genitori ritiene che il calcio non sia adatto alle bambine, individuando tra le motivazioni di questa considerazione il fatto che si tratti di uno sport di contatto.
*La ricerca commissionata da Gillette e condotta dall’Istituto di Ricerca Sociale e di Marketing Eumetra è stata effettuata considerando un campione di 1.000 persone. 50% donne e 50% uomini di età superiore ad anni 18. Fonte Foto uff. Stampa