L’Unione Europea vuole e vorrà influenzare sempre di più le nostre abitudini alimentari? E’ soltanto uno dei quesiti che si pongono alcuni italiani. Adesso, dopo Case Green, Novel Food (cibo di sintesi) e auto elettriche, sotto i riflettori europei ci sono le nostre tavole. Direttamente da Lussemburgo ecco la Direttiva Colazione. Mission fondamentale, a quanto pare, quella di disciplinare il nostro consumo alimentare, una dieta sana e una maggior trasparenza nelle informazioni concernenti alcuni dei prodotti più utilizzati dagli italiani per la prima colazione. “Alla faccia dell’eccellenza Made in Italy”, grida qualcuno. Un concetto molto spesso messo a repentaglio, soprattutto in questi ultimi tempi.
Eh già…Ecco nuove normative sulla composizione, etichettatura e denominazione di alcuni prodotti. Sotto la lente di ingrandimento dell’Unione Europea stavolta vi sono miele, dei succhi di frutta e latte disidratato. Tra gli obiettivi, anche quello di evitare possibili frodi ovvero qualunque artificio volto a nuocere o trarre in inganno in primis il consumatore finale.
MIELE A COLAZIONE TRA SCELTE GREEN, CONSAPEVOLEZZA E MAGGIOR RESPONSABILITA’
Direttiva Colazione? In prima battuta si accendono i riflettori sul miele: l’Unione Europea pone l’accento su una maggior chiarezza ossia sull’etichettatura del paese di origine e relativa tracciabilità, combattendo appunto ogni tipo di frode. Etichette che dovranno indicare, in sostanza, i paesi di origine in ordine decrescente secondo il peso, dettagliando le percentuali appartenenti a ciascun paese presente nella miscela. Come riporta anche Adnkronos, gli Stati membri possono stabilire che, per il miele immesso sul mercato nel proprio territorio, sia permesso indicare soltanto la % delle 4 quote maggiori. Ciò se questi paesi rappresentano più del 50% della specifica miscela.
Passando alle marmellate di frutta, è previsto in questa direzione un incremento sostanziale del contenuto minimo di frutta nelle marmellate e nelle confetture extra. Per le marmellate, il contenuto minimo di frutta sarà aumentato da 350 a 450 grammi al chilogrammo nelle confetture. E da 450 a 500 grammi al chilogrammo nelle confetture extra. Il tutto per distinguere in maniera corretta e più ‘responsabile’ le due categorie, sostenendo il mercato. Sarà inoltre possibile, a quanto pare, inserire sull’etichetta la dicitura ‘i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturali‘.
Il tutto, secondo la Direttiva Colazione – Unione Europea, in un’ottica di maggior consapevolezza del consumatore (a 360 gradi). Infine, per il latte disidratato, viene consentito in pratica l’utilizzo di specifici e particolari trattamenti in grado di produrre derivati privi di lattosio.
Adesso, tra food trend 2024 e sustainability, dopo questa Direttiva colazione e in seguito alle varie esplosioni di green e concetti similari, il dilemma è soltanto uno. Ci sarà davvero un’alimentazione più sana, trasparente e sostenibile? Ci sarà una maggior consapevolezza e trasparenza globale? Che dire… a nostro giudizio vanno bene i soliti slogan salutari e ambientalistici. Claim che puntano su ecologia di sistema, ma a patto che non ci siano particolari compromessi, abusi e/o strumentalizzazioni a tal proposito. Un po’ come quello che avviene probabilmente (all’estero ma non solo) per il nostro Made in Italy e per il termine Gourmet. Concetti che potrebbero essere valorizzati, se rispettati determinati vincoli, ancora e molto di più in giro per il mondo…
NOVEL FOOD E SUPERPROTEICI: 750 MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2027?
Farine di insetti, carne sintetica e cibi superproteici? Secondo alcune proiezioni 750 miliardi di dollari di giro d’affari entro il 2027 non è cosa da poco. Se all’estero il palato medio è nettamente più basso e le aziende utilizzando strategie diverse da mercato a mercato, da paese a paese (come ci ha rivelato anche Tommaso Foglia di Cake Star di recente, a Sigep 2024), i controlli su trasparenza e tracciabilità che ci sono in Italia probabilmente – secondo il parere di alcuni esperti – non si trovano in nessun (altro) angolo del mondo. E anche i novel food, se prodotti in Italia, probabilmente “spaventano” meno che altrove… Sarà davvero così? Non siamo di certo noi a dover emettere giudizi o ‘sentenze’… Ci penserà la scienza… La cosa più importante? Pensiamo a salvaguardare le nostre aziende, i nostri brand e le nostre eccellenze Made in Italy, spesso oggetto di imitazioni e contraffazioni (e non soltanto all’estero). Come sempre… ai posteri l’ardua sentenza.
FOTO DI ANTEPRIMA DA THE WAY MAGAZINE: tendenze della ristorazione e del food svelate da TheFork, in collaborazione con Nelly Rodi. Narrative Culinarie, Nutrire il Corpo, Mente e Pianeta, Verso un ecosistema culinario virtuoso, Spettacolo Culinario. Ognuno di tali trend è accompagnato da tendenze emergenti che stanno praticamente rimodellando il panorama della ristorazione e da ingredienti in ascesa che diventano, o si confermano, protagonisti della cucina. Di seguito (al link) i food trend estate 2024.