Pietro Mennea come Steve Jobs. E’ stata ufficialmente lanciata la II edizione del Premio Letterario Sportivo Internazionale “Pietro Mennea”. Stiamo parlando di un’occasione davvero unica per rendere omaggio all’uomo, all’atleta e al simbolo che ha fatto sognare intere generazioni. “Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato alla prima edizione – ha fatto sapere la Fondazione Polito di Santa Maria di Castellabate, ideatrice dell’iniziativa – portando storie, emozioni e parole che hanno dato vita a un mosaico di ricordi, passione e dedizione. Se anche voi desiderate raccontare la vostra storia, esprimere emozioni attraverso la scrittura e celebrare i valori dello sport, vi invitiamo a unirvi a questo viaggio. Un viaggio che attraversa i confini delle parole per toccare il cuore di chi le leggerà.
Per ulteriori informazioni sulla seconda edizione del Premio Letterario Sportivo Internazionale “Pietro Mennea”, vi invitiamo a consultare il bando ufficiale sul portale ufficiale della Fondazione Polito. “Non lasciate che il tempo sfugga, come quella corsa contro il vento che Pietro ci ha insegnato a non temere mai. Vi aspettiamo con la stessa energia e passione che Pietro ha messo in ogni suo passo”.
PIETRO MENNEA: UN GRANDE, UN CAMPIONE ALLA… STEVE JOBS
Ebbene sì, Pietro Mennea, il nome una garanzia. Emblema di vita e di sport. Sono passati ormai tanti anni dal giorno in cui lo incontrammo a Jesi, in provincia di Ancona, nelle Marche. Un cammino ineguagliabile ed indimenticabile, una vita da definire leggendaria. Un fuoriclasse indiscusso. Campione olimpionico di Mosca ’80, record-man del mondo sui 200 metri piani e perfino quattro lauree. Il tutto a testimonianza di una mente densa di forza, qualità e saggezza. Pietro Mennea è un ricordo indelebile, che rimarrà nella memoria di tutti. Un personaggio stimato da tutti, un eroe. Non dimentichiamoci che è stato docente al Parlamento Europeo.
Mennea fu protagonista a Jesi nel giugno 2012, in Piazza della Repubblica, all’incontro denominato “I valori etici della prestazione sportiva”, promosso dalla “Fondazione Gabriele Cardinaletti Onlus”. C’eravamo anche noi. “Non sono un predestinato, non sono nato per far registrare grandi risultati”, affermò in quella occasione Pietro Mennea davanti a circa 500 ascoltatori, tra cui il neo-sindaco del Comune di Jesi Massimo Bacci e il Presidente del Coni Ancona Fabio Luna.
“Ho raggiunto i risultati che tutti conoscono lavorando sodo per 365 giorni l’anno, allenando la fatica, sconfiggendola e soffrendo fino in fondo. Mi allenavo di notte, a Pasqua, a Capodanno, a Natale e alcuni custodi non potevano più vedermi – queste erano state le parole di Pietro Mennea (nella foto), numero uno al mondo della categoria – Un grazie particolare ai miei genitori, specialmente a mia madre, che mi hanno insegnato le cose più umili e nel contempo importanti della vita”.
Sudore, talento, umiltà, motivazioni e tanto sacrificio alla base del successo: “I campioni possono nascere ovunque, anche a Barletta, l’importante è avere gli stimoli e gli elementi giusti quali determinazione e massima fiducia in se stessi. Voglio aggiungere che la mia razza ha una rabbia e testardaggine migliori di quelle di Steve Jobs. Il famoso giornalista Gianni Brera si stupì della mia mente, definendola addirittura mesopotamica!”. Nel corso della serata fu presentato il suo volume, il ventitreesimo per l’esattezza, dal titolo “La corsa non finisce mai”. Pietro Mennea, come si fa a dimenticarlo? Un fuoriclasse indimenticabile, esempio di vita e di sport.