Stipendi, sostenibilità e nuovi ruoli in un mercato del lavoro sempre più complesso e variegato per la cosiddetta ‘Gen Z’. I giovani della Generazione Z del Centro Italia risultano i più sensibili agli impegni delle aziende verso la sostenibilità. Lo evidenzia una recente ricerca di Adecco, società di The Adecco Group che sviluppa e valorizza il capitale umano. Nell’occasione sono stati approfonditi quali sono i driver principali nella loro scelta del lavoro, in un osservatorio in partnership Teleperformance. Se il fattore più determinante per i giovani del Centro Italia, come per il resto del Paese. rimane lo stipendio, con il 57% delle preferenze, l’attenzione ad ambiente e relative tematiche è importante per il 10% del campione. Un risultato più altro rispetto ad altre aree del Paese, come il Nord-Ovest, dove questo dato si ferma al 7%. Un’analisi a nostro avviso molto ma molto interessante e dunque meritevole di attenzione. La riportiamo integralmente.
Al contrario, per i giovani nel Centro Italia risulta meno importante rispetto ai coetanei nel resto del Paese il bilanciamento vita-lavoro. Sebbene questo dato raggiunga comunque il 28% delle preferenze, nel resto del Paese ottiene risultati più alti, come ad esempio il 34% del Nord-Est. Gli unici che invece dimostrano lo stesso interesse per le tematiche ambientali sono i giovani del Sud Italia, anche loro al 10%.
I GIOVANI 2.0 GUARDANO LO STIPENDIO MA NON SOLO
La ricerca evidenzia infine che, nonostante lo stipendio sia il driver principale delle scelte, la Gen Z non rinuncia ai propri interessi e alla crescita professionale. Ben sei su dieci sono disposti ad accettare uno stipendio più basso per avere un ruolo gratificante e in linea con gli studi compiuti. Probabilmente anche per questa ragione ben il 74% dei giovanissimi che già lavorano si dichiarano soddisfatti della propria occupazione. Più che sul lavoro, infatti, sembra che sia la ricerca dello stesso a creare preoccupazioni alle giovani generazioni. Per il 68% questa viene effettuata con sentimenti negativi, legati principalmente a preoccupazione (38%), ansia (31%) o rassegnazione (12%). Dati importanti per comprendere il mercato del lavoro futuro e attuale, considerando che, in Italia, già il 20% del totale degli assunti appartiene alla Gen Z.
LE PAROLE DI VIRGINIA STAGNI
“L’ingresso sempre più ampio della Gen Z nel mondo del lavoro impone alle aziende riflessioni approfondite per comprenderne desideri e aspettative. Le differenze culturali fra le generazioni devono essere analizzate nel profondo, per implementare strategie che possano essere efficaci nell’attrarre talenti. Questa ricerca di Adecco, nata proprio per ascoltare la Gen Z, fornisce gli strumenti per comprendere cosa serve per essere attrattivi verso i più giovani. E avviare quindi percorsi che rendano il mondo aziendale più coinvolgente e interessante per questa nuova generazione” commenta Virginia Stagni, Chief Marketing Officer di The Adecco Group Italia (nella foto). Fonte Uff. stampa