“Thiago Motta è uno stratega. Anche Spalletti e Sarri sono due allenatori-strateghi. Non ce ne sono molti: anche Marco Giampaolo è uno stratega…”. Arrigo Sacchi è già bello determinato in vista dell’appuntamento nelle Marche di martedì 9 aprile. All’Hotel Federico II di Jesi presenterà il suo libro “Il Realista Visionario“. Indubbiamente con i suoi metodi e la sua filosofia pragmatica e visionaria il Profeta di Fusignano Arrigo Sacchi ha conquistato la stima di tantissimi. E anche l’ammirazione di palloni d’oro come Ruud Gullit e di un “leader calmo” quale ‘Carletto’ Ancelotti. ““Vi aspetto a Jesi il 9 aprile. Sono affezionato alle Marche, quasi marchigiano d’adozione potrei dire”.
Per me si tratta di un ritorno in questa bella regione. Ero stato anche a cena in tempi recenti a Jesi (anche all’Hosteria Santa Lucia Gianni Giacani di Jesi, ndr). Ricordo anche di aver affrontato tanti anni fa, in terra marchigiana, la Jesina Calcio e varie formazioni ostiche ai tempi di Bellaria e Rimini. E, altro piccolo aneddoto, l’allora Presidente dell’Ancona voleva portarmi in panchina per vincere. Io alla fine preferii andare a Parma…” (scherza, ndr).
Sulla presentazione del libro a Jesi Sacchi continua: “Il mio volume è fatto di pagine di calcio e di vita, aneddoti personali e professionali. Ho sempre creduto che il calcio fosse uno sport che pretende di avere 11 giocatori. Tutti dicono abbiamo 11 giocatori. E invece non è così. Le squadre italiane, in realtà, non hanno mai giocato in undici. Sono sempre molto preoccupate di stare con tanti giocatori in difesa, sperando poi nel contropiede. Ed è avvilente correre sempre dietro l’avversario…”.
Infine un commento sugli allenatori di oggi e la rivelazione su Thiago Motta del Bologna. “Io penso di aver fatto delle cose semplicissime. Ma in questo paese a far cose semplici devi essere un eroe… Credo Guardiola e Ancelotti non abbiano bisogno che io dica che sono dei grandi. Lo sono certamente, e hanno saputo dare un grande contributo al calcio. In questa ottica direi che in Italia c’è un po’ di movimento. Luciano Spalletti, lo ribadisco, è sicuramente diventato uno stratega. Maurizio Sarri è uno stratega, Thiago Motta del Bologna è uno stratega. Inzaghi dal suo canto cerca di ampliarsi un po’ e di non fare solo difesa eroica e contropiede. Marco Giampaolo ex Milan? Anche lui è uno stratega, gli voglio bene, spero possa tornare presto ad allenare”.
“Simone Inzaghi cerca di ampliarsi un po’ e di non fare solo difesa eroica e contropiede. Questo si faceva nel 1955. Il calcio ha bisogno di avere un’evoluzione se vuole essere interessante e bello. La Fiorentina? Italiano cerca di fare un calcio di comando…”.